UN PO' DI STORIA
Posto sul versante di ponente della Valdichiana aretina e adagiato su di un monte prospiciente la valle del torrente Esse, Monte San Savino fu uno dei tanti vichi etruschi il cui popolamento si attesta a partire dal sec. VI a.C. (necropoli del Castellare e di Case Sant’Angelo, fonti galattofore del Rigo e della Villaccia). Fecero seguito «il paesello romano di Area Alta, indizio dell’imperio di Roma distesosi sulla penisola; lo stanziamento dei barbari goti sulle due colline di ponente contigue al Castellare; la pieve che raccolse in un solo popolo queste genti diverse sotto il comune nome cristiano … tutto fino all’albore della civiltà nuova, a Carlo Magno e alle sue donazioni, e il fatto palese che segnò il nuovo giorno col trasferimento della pieve sul colle già occupato da Roma» (Salvadori-1). Il toponimo Ajalta (probabilmente da area alta, ovvero zona soprelevata, e quindi fortificata – forse già in epoca romana – quella cioè corrispondente all’attuale piazza Gamurrini) è già attestato in documenti molto antichi, ad es. in uno del sec. IX, relativo a una donazione fatta al vescovo d’Arezzo da parte di Carlo il Calvo di un fiscus chiamato appunto Ajalta. La pieve, risalente probabilmente al sec. VI allorché si diffonde da Spoleto verso nord il culto del santo martire Savino, cui essa è dedicata, era inizialmente situata in loc. Barbaiano laddove oggi è il cimitero comunale, e venne trasferita dov’è tuttora intorno all’anno 1175 in una posizione del colle tra l’altura dell’Ajalta e l’aggregato urbano dell’attuale piazza Di Monte.Un documento d’archivio del 1222 ci informa come Monte San Savino fosse retto in quei tempi a repubblica sotto un senatore capo di quattro consoli uno per quartiere.
Sottoposto alle mire di dominio degli Ubertini ghibellini d’Arezzo, parteggiò per la fazione guelfa: dopo aver accolto i fuorusciti aretini guelfi, guidati da Fumo Bostoli, partecipò con questi, alleatisi ai senesi e ai fiorentini, alle “giostre dal Toppo” - di memoria dantesca (Inf. xiii,121) - contro Arezzo. Seguita la battaglia di Campaldino (1289) vinta dai fiorentini su Arezzo, Monte San Savino divenne un vero e proprio baluardo guelfo del distretto fiorentino in Valdichiana. Poco più tardi, però, fu condotta con successo da Uguccione della Faggiuola podestà di Arezzo una campagna per riconquistare i castelli della Valdichiana perduti da Arezzo e il Monte passò sotto il dominio aretino. Nel 1306, allorché la fazione guelfa fu costretta ancora una volta dai Tarlati a lasciare Arezzo, i fuorusciti si rifugiarono a Monte San Savino «datosi anima a corpo alla repubblica fiorentina» (Guelfi, Baldi).